Pellegrino Artusi non solo parla il russo, ma addirittura si fa ambasciatore del “made in Italy”. Si è conclusa con successo la visita di una delegazione artusiana a Mosca per l’inaugurazione di una sede di rappresentanza di Casa Artusi nella capitale (Cremlino Ismailovo) e la presentazione del Manuale dell’Artusi in lingua russa.
La visita più che il punto d’arrivo, rappresenta il punto di partenza di altre successive collaborazioni. Già dal mese di gennaio, infatti, tre chef moscoviti dell’Accademia Internazionale Russa saranno a lezione nella scuola di cucina di Casa Artusi a Forlimpopoli. Nei mesi successivi, invece, gruppi di studenti saranno a Forlimpopoli per un’intera settimana alla scoperta dei segreti della cucina artusiana.
“E’ evidente che il made in Italy passa attraverso i nostri simboli, come l’arte, la cultura, la moda e soprattutto la gastronomia – afferma Giordano Conti, presidente di Casa Artusi – Artusi non è stato solo colui che ha unito l’Italia a tavola, ma rappresenta anche il nostro biglietto da visita per il mondo. Ne è prova tangibile quest’ultima scommessa in terra russa: un progetto avviato nel luglio dello scorso anno e in poco più di un anno realizzato”.
Per l’inaugurazione della sede artusiana e la presentazione del manuale tradotto in russo, erano presenti il Rettore generale dell’Accademia Internazionale Russa Igor Zorin, il direttore della sede moscovita dell’Accademia Alexandr Sokolov, il sindaco di Forlimpopoli Paolo Zoffoli, il presidente di Casa Artusi Giordano Conti, la coordinatrice del Centenario Artusiano Laila Tentoni, Gian Marco Rossi del Gran Hotel Terme della Fratta, e Albert Alessandri di Smart Leather di San Mauro Pascoli.
La traduzione del Manuale artusiano in lingua russa – con una prima tiratura di 10mila copie – viene distribuita nelle principali librerie specializzate e nei supermercati. Al termine della presentazione del volume è seguita una cena che ha visto la preparazione dei “Cappelletti all’uso di Romagna” secondo i dettami del manuale artusiano, e una duplice speciale presenza: le Mariette in versione russa, e l’Artusi stesso, interpretato dall’attore forlivese Denio Derni.