2008

Donatella Caretta

Donatella CarettaÈ Donatella Caretta, di Thiene, in provincia di Vicenza, la vincitrice del Premio Marietta 2008, con le originali Orecchiette alla Manfredonia con asparago bianco dop.
Impiegata in un ufficio di studi e progetti comunitari Donatella Caretta ha sbaragliato la concorrenza degli altri finalisti con un piatto delicato e originale: “ho voluto unire il Sud e il Nord d’Italia condendo le orecchiette, pasta tipica meridionale, con un sugo agli asparagi bianchi Dop, tipici del mio territorio” ha raccontato la vincitrice, emozionata.
“Il piatto è stato scelto all’unanimità dalla giuria perché è un piatto equilibrato, preparato con ingredienti di primissima qualità, ottimo sia per i pranzi di tutti i giorni che per le occasioni importanti”: così Verdiana Gordini, presidente della Giuria, ha motivato l’assegnazione del premio.

Ricetta: Orecchiette alla Manfredonia con asparago bianco dop

Ingredienti:

400 gr orecchiette fresche
5 capesante
250 gr asparagi bianchi e verdi
250 gr pomodori ciliegia
½ scalogno
30 gr crescione
60 gr olio extra vergine d’oliva
Preparazione:
Fare stufare lo scalogno tritato, unire gli asparagi a pezzetti, salare, aggiungere l’acqua necessaria e completare l’operazione in una quindicina di minuti.
Fare saltare in una padella le capesante con un po’ d’olio, aggiungere i pomodorini e gli asparagi.
Condire, le orecchiette lessate al dente, con la preparazione di asparagi, pomodorini e capesante,completare con crescione tritato e un giro d’olio.

Finalisti del Premio Marietta

Alda Bellonzi
di Forlì
Testaroli al pomodoro con tonno fresco

Stefano D’Altri
di Savignano sul Rubicone (Fc)
Spaghetti al nero con crostacei e spinaci

Guido Beltrami
di Alghero
Schiaffettoni napoletani alla crema di zucca, pecorino, melanzane, lardo e cioccolato

Donatella Caretta
di Thiene (VZ)
Orecchiette alla Manfredonia con asparago bianco dop

Roberto Gracci
di Lucca
Reginette alla frantoiana con coniglio e scalogno

I premi Marietta ad honorem

Carla Zetti

Carla Zetti nasce a San Piero a Sieve e quando arriva a Firenze (all’età di circa 10 anni) porta già con sé i sapori e la sapiente arte culinaria della semplice ma inimitabile cucina del Mugello.

Nel 1979, dopo molte esperienze di ristorazione, Carla Zetti e il marito Loriano decidono di aprire un locale tutto loro nel quartiere di San Frediano a Firenze, all’insegna della più autentica tradizione fiorentina, con la volontà di mantenerne invariati e ben saldi i principi di genuinità, qualità, e semplicità: La Vecchia Bettola. Un’osteria che ricorda, per il suo arredamento con i tavoli di marmo, i classici sgabelli, le vecchie panche e un grande bancone anch’esso in marmo e legno, quelle di un tempo; modello in seguito molto imitato a Firenze.

I piatti sono i soliti, quelli che ogni fiorentino è abituato a mangiare nella propria casa, e affondano loro radici molto in là nel tempo.

Alla fine degli anni ’80 Carla Zetti riapre l’insegna di una storica tripperia che esisteva fin dal 1878: Nerbone, uno dei più antichi banchi di cucina toscana situato all’interno del Mercato delle carni e ortofrutticolo di San Lorenzo, con tavolini in marmo e gli sgabelli in ferro battuto. I piatti sono classici della tradizione fiorentina: il panino con il lesso, con il lampredotto, la pasta e fagioli, la zuppa di farro, le salsicce e fagioli, le seppie in inzimino e lo stufato.

Di lei hanno parlato alcune tra le principali testate italiane e straniere, da Repubblica al New York Times, dalla Stampa all’Observer.

Carla Zetti, o meglio Carlina, il Premio Marietta ad honorem 2008 perché in ogni suo piatto si riconosce la mano dell’artista che, in cucina da una vita, da sempre punta tutto sulla semplicità e purezza della vera tradizione toscana.

Piero Meldini

Piero Meldini, scrittore e studioso, nutre da sempre un profondo interesse per la storia dell’alimentazione e della cucina, con particolare attenzione al territorio romagnolo.

Meldini, riminese, ha diretto per più di venticinque anni la Biblioteca Gambalunghiana della sua città. Si è occupato di storia contemporanea e di storia locale, di psicoanalisi e di iconologia, e in particolare, si interessa distoria dell’alimentazione e della cucina dalla seconda metà degli anni Settanta.

È autore di quattro romanzi, ampiamente premiati e tradotti in sei lingue:

  • L’avvocata delle vertigini (Adelphi 1994);
  • L’antidoto della malinconia (Adelphi 1996);
  • Lune (Adelphi 1999);
  • La falce dell’ultimo quarto (Mondadori 2004).

La sua opera di divulgazione della cultura gastronomica è testimoniata su diverse testate: ha collaborato, dalla fondazione alla scomparsa, al mensile La Gola, fa parte della redazione della rivista Slow, il quadrimestrale del movimento Slow Food, collabora alla Rivista dei Libri e alle pagine culturali di Il Messaggero, La Repubblica, L’Unità, il Quotidiano Nazionale (Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) e La Voce di Romagna.

Ha scritto, tra le altre cose: La cucina dell’Italietta (Guaraldi 1977); Le pentole del diavolo (Camunia 1989); Pranzi di carta (Orsa Maggiore 1990); La cucina d’e’ Gnaf (Panozzo 1997) La cultura del cibo tra Romagna e Marche (Minerva 2005) e, con Michele Marziani, La cucina riminese tra terra e mare (Panozzo 2005).

Piero Meldini il Premio Marietta ad honorem 2008 per la straordinaria capacità di studio ed analisi della storia dell’alimentazione del nostro  territorio.