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Artusi in Brasile

Nell’ambito delle manifestazioni nazionali Momento Italia Brasile 2011-2012 e della Missione Governo-Regioni-Sistema camerale che aveva come scopo di consolidare la collaborazione fra le imprese dei due Paesi, la Regione Emilia-Romagna ha realizzato un’iniziativa di promozione istituzionale, economica e culturale, mirata in particolare al settore agro-alimentare, nella quale in collaborazione con il settore Promozione Culturale all’estero dell’assessorato regionale Cultura, è stato presentato proprio per la sua rappresentatività Pellegrino Artusi.

In particolare, a San Paolo, nel bellissimo Memorial da America Latina di Niemeyer, nella giornata del 21 maggio dopo un bellissima performance “Il girotondo delle muse” di Artemis Danza che ha presentato le collezioni di La Perla e Les Copains e prima della spettacolo Traviata-Corpo a Corpo a Verdi, si è degustato un brindisi con prodotti tipici offerti dai Consorzi del Parmigiano Reggiano, dell’Aceto Balsamico tradizionale e dall’Enoteca Regionale e nel contempo è stata inaugurata la  mostra documentaria 100-120-150 Pellegrino Artusi e l’unità italiana in cucina, realizzata dalla Città di Forlimpopoli, in collaborazione con  Casa Artusi, in occasione del Centenario Artusiano.  La Consulta regionale degli Emiliano-Romagnoli nel mondo ha sostenuto il progetto e reso possibile la stampa del catalogo anche in brasiliano.

La mostra prosegue la circuitazione in Brasile in una decina di sedi. In una di queste nell’ambito della seconda edizione di Mia cara Curitiba, si è svolta una cena artusiana, realizzata dal cuoco Giuliano Tassinari per conto di Casa Artusi. La serata è stata organizzata dalla FeCommercio, l’associazione di categoria a cui aderiscono  le aziende piccole e grandi negli ambiti del commercio, dei servizi e del turismo e che opera in modo integrato per offrire alle proprie imprese, servizi, formazione, consulenza e, presente in tutti gli Stati, ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e sociale del Brasile.

La serata è stata introdotta dal video, sempre realizzato in più lingue in occasione del centenario Artusiano, dedicato a Pellegrino Artusi. Al termine della gustosa cena, alla presenza, fra l’altro, del Console Generale d’Italia Salvatore di Venezia, del Presidente della Camera Italo-Brasileira di Commercio e Industria del Paranà, Roberto Colliva, dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, è stato consegnato al Presidente della FeCommercio Sesc, Senac del Paranà, Dr. Darci Piana, il manuale Artusiano tradotto in portoghese dall’Associazione Emiliano Romagnola Bandeirante di Salto Itu.

La nostra gastronomia è molto apprezzata non solo dai tanti migranti di origine italiana che trovano nel cibo un elemento di forte identità. Il cuoco Tassinari sarà a Paranà fino al 2 giugno per seguire la settimana di studio della gastronomia italiana, sostenuto dal Ristorante-Scuola di Formazione del Senac (L’Ente della FeCommercio che si occupa di formazione professionale) in collaborazione con Casa Artusi.

Foto: la Vice Presidente di Casa Artusi consegna il manuale artusiano tradotto in portoghese al Presidente della FeCommercio del Paranà, Dr. Darci Piana.

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Falso d’autore o cucina autentica?

Food & Beverage Aprile 2012

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Nel Bel Paese di Stoppani

Libertà 13.05.2012

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La ricetta della risata: Vito diventa Marietta

Carlino 09.05.2012

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Discepolo di Escoffier? No, meglio l’Artusi

Italia a Tavola Aprile 2012

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Stefano Bicocchi in arte Vito

Stefano Bicocchi in arte Vito si forma alla scuola di Teatro Bologna di Alessandra Galante Garrone. I suoi compagni sono Patrizio Roversi e Susy Blady; con loro ed i gemelli Ruggeri parteciperà, col personaggio Vito che era tutta mimica e senza parola, alla formazione del Gran Pavese varietà, spettacolo cult degli anni ’80 al circolo pavese di via del Pratello di Bologna. Lo stesso gruppo approda in televisione dove segna la strada ai varietà comici sempre di quegli anni con Gran Paese varietà voluto da Gianni Minoli e soprattutto Lupo solitario, Matrioska e Araba fenice con Antonio Ricci e Mediaset.

Vito, da personaggio muto, negli anni ’90 passa alla parola con uno spettacolo fortunato dal titolo Se perdo te. Questo spettacolo segna il percorso legato alla poetica della bassa emiliana con personaggi ispirati alla lunarietà sulla scia di quelli descritti da Guareschi, Zavattini e Fellini; gli spettacoli, sempre in coppia con Francesco Freirye e Daniele Sala come autori, sono Don Chisciotte o la vera storia di Guerino e suo cugino con Enzo Iacchetti e salone Meraviglia con Antonio Albanese e Tita Ruggeri.

Attraversa il cinema proprio partendo da Fellini con La voce della luna e poi inizia un sodalizio con Alessandro Benvenuti col quale gira diversi film tra i quali Ivo il Tardivo per il quale viene candidato come miglior attore non protagonista al Ciak d’Oro. Entra anche nella poetica di Luciano Ligabue con un cameo in Radio freccia. Poi è coprotagonista nel film di Claudio Bisio Asini. In seguito lavora anche con Ivano Marescotti, Enrico Bertolino e numerosi altri personaggi dello spettacolo.

Un importante filone del suo interesse è rappresentato dalla passione per la cucina, testimoniato dalla pubblicazione di due volumi: “Donne e ricette” insieme a Maurizio Garuti e Fabio Fantuzzi; “E’ pronto a tavola”, più di cento ricette del suo repertorio che prendono spunto da diverse tradizioni gastronomiche, in primis quella italiana ed emiliana, con una particolare predilezione a quelle tradizionali della sua famiglia. La cucina è stata anche al centro di alcuni suoi spettacoli teatrali e programmi televisivi (“Invito a cena” e “Piatto ricco”), così come notevole è stata la sua attenzione a Pellegrino Artusi a cui ha dedicato con reading e spettacoli.

Il Premio Marietta ad Honorem gli è stato assegnato “perché il cibo e la buona pratica domestica, anche con ricette e storie di famiglia, ha caratterizzato un percorso artistico e umano di straordinario valore e interesse”.

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Simonetta Agnello Hornby

Nata e cresciuta a Palermo, Simonetta Agnello Hornby ha sposato un inglese dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza nel 1967. Da allora ha vissuto all’estero, dapprima negli Usa e in Zambia e poi, dal 1970, a Londra. Nel 1979 ha fondato Hornby and Levy, uno studio legale nel quartiere di immigrati di Brixton che ben presto si è specializzato nel diritto di famiglia e dei minori. Hornby and Levy è stato il primo studio d’Inghilterra a creare un settore riservato ai casi di violenza all’interno della famiglia.

La maggior parte dei clienti dello studio è caraibica o nera, e nel 1997 Hornby and Levy ha pubblicato in un libro, The Caribbean Children’s Law Project, il risultato della ricerca sui diritti dei minori e sulle strutture per i minori condotta da quattro membri dello studio legale in Giamaica, Trinidad, Barbados e Guyana. E’ tuttora l’unico lavoro del genere al mondo.

Simonetta Agnello Hornby ha insegnato diritto dei minori all’Università di Leicester e per otto anni è stata, part time, presidente dello Special Educational Needs and Disability Tribunal.

Nel 2000 ha iniziato a scrivere romanzi e ha pubblicato con Feltrinelli La Mennulara (2002, Premio Letterario Forte Village 2003, Premio Stresa di Narrativa 2003, Premio Alassio 100 libri – Un autore per l’Europa 2003), La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009, Premio Fregene per la narrativa 2009, Premio Ninfa Galatea 2009, Finalista Premio Recalmare – Leonardo Sciascia 2010, Premio Speciale della Giuria del Premio Rapallo Carige 2009), La monaca (2010, Premio Pen Italia 2011) e La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, 2012); ha pubblicato inoltre Camera oscura (Skira, 2010) e Un filo d’olio (Sellerio, 2011). Tutti i suoi libri sono stati bestseller e sono stati tradotti in molte lingue. Dal 2008 Simonetta Agnello Hornby, pur continuando a esercitare l’attività di avvocato, si dedica principalmente alla scrittura.

Il Premio Marietta ad Honorem le è stato assegnato “per aver scelto, dopo le brillanti prove narrative, prima di raccontare e poi di ragionare di cibi, lasciando intravedere segrete affinità tra scrittura e cucina, pratica letteraria e pratica culinaria: attività, entrambe, nutrite di tradizioni, ricordi e affetti”.

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Il Premio Marietta ad Honorem a Hornby e Vito

Due personaggi conosciuti al grande pubblico, due storie diverse. Unite da una comune passione: il piacere della tavola. Un amore della tradizione, che si fonde con la biografia di entrambi. Se c’è un tratto comune tra la scrittrice Simonetta Agnello Hornby e il comico Stefano Bicocchi più celebre come Vito, infatti, è la cucina di casa: quella dei ricordi, che trae ispirazione dal passato, e sa guardare all’oggi. Un po’ come il celebre manuale dell’Artusi, reduce dai festeggiamenti dei 120 anni della prima edizione, da sempre punto di riferimento per chi si cimenta ai fornelli. E proprio per questa comune passione per una cucina che si “nutre di tradizioni, ricordi e affetti”, il Premio Marietta ad Honorem è stato assegnato alla scrittrice autrice del recente della “Cucina del buon gusto” e al comico bolognese che ha dato alle stampe “E’ pronto in tavola”.

Promosso dalla cittadina natale di Artusi, Forlimpopoli, il Premio Marietta ad Honorem da qualche anno affianca il prestigioso Premio Artusi, e viene attribuito a personalità che, con modalità differenti, contribuiscono alla diffusione della conoscenza della cultura del cibo. Il Premio Marietta è un omaggio a Marietta Sabatini, la fedele governante dell’Artusi, col quale insieme hanno provato centinaia e centinaia di ricette dando vita al celebre Manuale artusiano.

Le motivazioni. A Simonetta Agnello Hornby il Marietta ad Honorem è stato assegnato per “aver scelto, dopo le brillanti prove narrative, prima di raccontare e poi di ragionare di cibi, lasciando intravedere segrete affinità tra scrittura e cucina, pratica letteraria e pratica culinaria: attività, entrambe, nutrite di tradizioni, ricordi e affetti”.

A Vitoperché il cibo e la buona pratica domestica, anche con ricette e storie di famiglia, ha caratterizzato un percorso artistico e umano di straordinario valore e interesse”.

La premiazione. Entrambi i vincitori saranno a Casa Artusi a Forlimpopoli (Fc) domenica 17 giugno alle 20,45 alla consegna del premio, in occasione della XVI° edizione della Festa Artusiana (16-24 giugno 2012). Nella stessa giornata di domenica, sempre nella cittadina natale del celebre gastronomo, ci sarà la consegna del Premio Marietta il concorso nazionale per cuochi dilettanti dedicato alla fedele governante dell’Artusi, Marietta Sabatini, le cui iscrizioni si chiudono il 4 giugno prossimo.

Nell’edizione ultime tre edizioni il Marietta ad Honorem è stato assegnato a Tullio Gregory e Alba e Desolina Milandri (2009); Benedetta Parodi e Gabriella Devetak (2010); a Paola Gho e Michele Serra (2011).

Simonetta Agnello Hornby

Nata e cresciuta a Palermo, Simonetta Agnello Hornby ha sposato un inglese dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza nel 1967. Da allora ha vissuto all’estero, dapprima negli Usa e in Zambia e poi, dal 1970, a Londra. Nel 1979 ha fondato Hornby and Levy, uno studio legale nel quartiere di immigrati di Brixton che ben presto si è specializzato nel diritto di famiglia e dei minori. Hornby and Levy è stato il primo studio d’Inghilterra a creare un settore riservato ai casi di violenza all’interno della famiglia.

La maggior parte dei clienti dello studio è caraibica o nera, e nel 1997 Hornby and Levy ha pubblicato in un libro, The Caribbean Children’s Law Project, il risultato della ricerca sui diritti dei minori e sulle strutture per i minori condotta da quattro membri dello studio legale in Giamaica, Trinidad, Barbados e Guyana. E’ tuttora l’unico lavoro del genere al mondo.

Simonetta Agnello Hornby ha insegnato diritto dei minori all’Università di Leicester e per otto anni è stata, part time, presidente dello Special Educational Needs and Disability Tribunal.

Nel 2000 ha iniziato a scrivere romanzi e ha pubblicato con Feltrinelli La Mennulara (2002, Premio Letterario Forte Village 2003, Premio Stresa di Narrativa 2003, Premio Alassio 100 libri – Un autore per l’Europa 2003), La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009, Premio Fregene per la narrativa 2009, Premio Ninfa Galatea 2009, Finalista Premio Recalmare – Leonardo Sciascia 2010, Premio Speciale della Giuria del Premio Rapallo Carige 2009), La monaca (2010, Premio Pen Italia 2011) e La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, 2012); ha pubblicato inoltre Camera oscura (Skira, 2010) e Un filo d’olio (Sellerio, 2011). Tutti i suoi libri sono stati bestseller e sono stati tradotti in molte lingue. Dal 2008 Simonetta Agnello Hornby, pur continuando a esercitare l’attività di avvocato, si dedica principalmente alla scrittura.

Stefano Bicocchi

Stefano Bicocchi in arte Vito si forma alla scuola di Teatro Bologna di Alessandra Galante Garrone. I suoi compagni sono Patrizio Roversi e Susy Blady; con loro ed i gemelli Ruggeri parteciperà, col personaggio Vito che era tutta mimica e senza parola, alla formazione del Gran Pavese varietà, spettacolo cult degli anni ’80 al circolo pavese di via del Pratello di Bologna. Lo stesso gruppo approda in televisione dove segna la strada ai varietà comici sempre di quegli anni con Gran Paese varietà voluto da Gianni Minoli e soprattutto Lupo solitario, Matrioska e Araba fenice con Antonio Ricci e Mediaset.

Vito, da personaggio muto, negli anni ’90 passa alla parola con uno spettacolo fortunato dal titolo Se perdo te. Questo spettacolo segna il percorso legato alla poetica della bassa emiliana con personaggi ispirati alla lunarietà sulla scia di quelli descritti da Guareschi, Zavattini e Fellini; gli spettacoli, sempre in coppia con Francesco Freirye e Daniele Sala come autori, sono Don Chisciotte o la vera storia di Guerino e suo cugino con Enzo Iacchetti e salone Meraviglia con Antonio Albanese e Tita Ruggeri.

Attraversa il cinema proprio partendo da Fellini con La voce della luna e poi inizia un sodalizio con Alessandro Benvenuti col quale gira diversi film tra i quali Ivo il Tardivo per il quale viene candidato come miglior attore non protagonista al Ciak d’Oro. Entra anche nella poetica di Luciano Ligabue con un cameo in Radio freccia. Poi è coprotagonista nel film di Claudio Bisio Asini. In seguito lavora anche con Ivano Marescotti, Enrico Bertolino e numerosi altri personaggi dello spettacolo.

Un importante filone del suo interesse è rappresentato dalla passione per la cucina, testimoniato dalla pubblicazione di due volumi: “Donne e ricette” insieme a Maurizio Garuti e Fabio Fantuzzi; “E’ pronto a tavola”, più di cento ricette del suo repertorio che prendono spunto da diverse tradizioni gastronomiche, in primis quella italiana ed emiliana, con una particolare predilezione a quelle tradizionali della sua famiglia. La cucina è stata anche al centro di alcuni suoi spettacoli teatrali e programmi televisivi (“Invito a cena” e “Piatto ricco”), così come notevole è stata la sua attenzione a Pellegrino Artusi a cui ha dedicato con reading e spettacoli.

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Marietta: Hornby e Vito

Avvenire 04.05.2012

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Cucina e libri, il premio Marietta a Simonetta Agnello Hornby

Gazzetta del Mezzogiorno 01.05

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