Andrea Marconetti
E’ stato proclamato il vincitore del Premio Marietta 2010, il concorso nazionale riservato ai cuochi non professionisti promosso dal Comune di Forlimpopoli.
La giuria composta da Verdiana Gordini, Presidente dell’Associazione delle Mariette, Franco Mambelli, componente del Comitato Scientifico di Casa Artusi, Giorgio Amadei, sommelier di Ais Romagna, Carla Brigliadori della Scuola di cucina Casa Artusi e Caterina Valbonesi, vincitrice della prima edizione del Premio Marietta, ha deciso di assegnare il Premio Marietta 2010 al milanese Andrea Marconetti per il suo piatto di Pisarei agli erbaggi e legumi.
“Un piatto con un gusto ed un equilibrio esemplare che valorizza la tradizione e la cucina povera – si legge nelle motivazioni della giuria – che si aggiudica il premio 2010 perché, nello spirito dell’Artusi, coniuga la tradizione dei pisarei con l’innovazione del sugo alle verdure”.
Il premio è stato consegnato domenica 20 giugno a Forlimpopoli alla Chiesa dei Servi nella seconda serata della Festa Artusiana: a tutti e cinque i finalisti del concorso (Andrea Marconetti di Milano, Novizio Alessandro di Sassari, Elisa Salvioli di Bologna, Roberta Libero di Padova e Claudia Lasagna di Ravenna) è andato un chilo di pasta come premio simbolico, mentre Marconetti si è aggiudicato anche un premio monetario di 1.000 euro.
Ricetta: Pisarei agli erbaggi e legumi
Si diceva, leggenda forse, che per una donna piacentina saper fare bene i Pisarei era considerato un grande merito, tant’è che in passato, quando un ragazzo presentava alla famiglia la propria fidanzata per ottenere il consenso e l’approvazione della sua scelta, si dice che sua mamma controllasse il pollice destro della futura nuora. Se il pollice presentava dei piccoli calli, segni evidenti di una provata esperienza di confezionatrice di Pisarei, la fanciulla possedeva le premesse per essere una buona donna di casa e una brava cuoca; il matrimonio era quindi fattibile e sotto i migliori auspici.
Rispetto ai classici Pisarei e fasò della cucina tradizionale piacentina, il piatto si presenta in versione più colorata e ricca di verdure, senza per questo rinunciare ad un gusto saporito dato dalla luganega. Pur essendo un piatto agli erbaggi e legumi… “vi avverto però che questa non è una minestra per stomaci deboli”.
Ingredienti per 5 persone:
Per i Pisarei:
Farina 00 200 grammi
Pane grattugiato 100 grammi
Acqua bollente 200 grammi
Un pizzico di sale
Per il condimento:
Cipollotti di medie dimensioni 2
Fese d’aglio 1
Piselli 80 grammi circa
Melanzana di medie dimensioni 1
Pomodori perino 3
Carote di medie dimensioni 2
Luganega 250 grammi
1 manciata di funghi secchi
Basilico e alloro
Olio evo dei colli romagnoli
Parmigiano q.b.
Sale q.b.
Preparazione:
Pisarei:
Disporre il pan grattato e la farina a fontana. Bagnare poco alla volta con acqua calda impastare il tutto con le mani fino ad ottenere un impasto consistente e non appiccicoso che spolverizzerete di farina.
Formare alcuni cilindri lunghi (dello spessore di 1 cm circa), tagliarli a pezzetti di 1 cm circa e con il pollice arrotolarli a forma di conchiglietta.
Per comodità io mi servo di un ago da maglia pressandolo sui cilindri di pasta, in modo da formare un incavo e successivamente tagli i cilindri in pezzetti di 1 cm circa.
(Infarinatevi spesso le mani!!).
Condimento:
Creare la dadolata di verdure tagliando melanzana, pomodoro (precedentemente spelato) a carote; è importante che le dimensioni della dadolata non superino quelle dei Pisarei.
Sbollentare i piselli per 5 minuti circa mantenendoli al dente.
Procedere con il soffritto di cipollotti a julienne, aglio, una foglia di allora e la salsiccia a pezzi. Non appena la salsiccia incomincia a colorarsi unire la dadolata di verdure (esclusi i pomodori) e i piselli. “Saltare” il tutto in una padella a fiamma vivace per pochi minuti cercando di mantenere le verdure ben sode; aggiustare di sale.
Una volta pronto il condimento, cuocere i Pisarei in abbondante acqua salata e non appena vengono a galla scolarli con una schiumarola e disporli nella padella del condimento. Aggiungere nella padella ½ mestolo di acqua di cottura dei Pisarei, la dadolata di pomodori, un trito di basilico e una spolverata di parmigiano.
Cuocere il tutto per 1 minuto circa a fiamma vivace in modo che la pasta si leghi bene al condimento. Impiattare e aggiungere l’olio evo a crudo.
Premi Marietta ad Honorem
Benedetta Parodi
Benedetta Parodi, nata ad Alessandria nel 1972, laureata in Lettere moderne e giornalista professionista dal 1999, si è occupata per anni delle pagine spettacolo di Studio Aperto (Tg di Italia1) che ha condotto fino al 2008. Poi la passione per la cucina prevale e sfocia nella seguitissima rubrica Cotto e mangiato in onda ogni giorno nell’edizione del tg delle 12,25, di cui la Parodi è ideatrice e conduttrice.
La rubrica culinaria viene realizzata direttamente nella cucina di casa di Benedetta, appassionata di cucina, moglie del giornalista sportivo Fabio Caressa e mamma di tre bambini. Le ricette proposte nel corso della trasmissione sono ora racchiuse nel volume “Cotto e mangiato”, pubblicato nel 2009 da Vallardi A. Editore, che ha conquistato rapidamente la vetta delle classifiche.
“Trasformare la propria passione in lavoro è un privilegio di cui davvero in pochi possono godere – commenta Benedetta Parodi – Per questo, quando mi si è presentata l’opportunità di creare “Cotto e mangiato” non ho avuto dubbi: ho abbandonato la conduzione del tg dopo ben 8 anni e mi sono messa ai fornelli della cucina di casa mia, ignorando la confusione e il disordine che ne sono derivati e beandomi della compagnia delle mie bambine che, spesso e volentieri, si infilano sotto il tavolo e mi fanno gli scherzi. Una scelta azzardata, la mia? Ma credetemi, non sono mai stata tanto felice!”
“Non credo sia necessario per riuscire di nascere con una cazzaruola in capo: basta la passione, molta attenzione e l’avvezzarsi precisi”, diceva Pellegrino Artusi: il premio Marietta ad Honorem 2010 viene assegnato a Benedetta Parodi perché ha saputo dar voce alla propria passione per la cucina di casa, coniugandola con la lunga esperienza in tv e la grande professionalità giornalistica, portando nelle case degli italiani ricette veloci, semplici, sane, economiche e prelibate.
Gabriella Cottali Devetak
Gabriella Cottali Devetak è nata a Brescia ma i casi della vita l’hanno portata a San Michele del Carso (GO), tra la famiglia Devetak, una delle famiglie più antiche del posto che, del lontano 1870, gestisce una trattoria, ormai da 5 generazioni. Qui Gabriella si innamora non solo del loro figlio Uštili ma anche del popolo sloveno, della lingua, la mentalità, gli ideali, la lunga tradizione familiare.
Con l’aiuto della suocera Helka (Michela) Gabriella impara a conoscere e ad amare la cucina carsica, “spignattando” insieme a lei tra casseruole e tegami per 17 anni, imparando così segreti e piccole furbizie della cucina di casa Devetak.
“Nella nostra cucina casereccia tento di introdurre novità ed elementi della cucina mitteleuropea, mai però a danno delle tradizioni già consolidate. – afferma Gabriella. – Nella nostra cucina vige il motto: “tradizione vecchia e sapori nuovi“.
“Quando cucino sono estremamente pignola e critica nei confronti di tutto e di tutti, me inclusa. Cerco sempre di immaginare di essere io l’ospite che siede al tavolo con l’intenzione di degustare i nostri cibi: che tristezza se non avessero un buon sapore o insipidi. La mia maggiore preoccupazione è quella di essere certa che i nostri clienti siano soddisfatti, perciò, spesso prima ancora che si siano alzati da tavola, vado da loro, col grembiule da cucina ancora addosso, per accertarmi se i nostri cibi sono stati di loro gradimento e se tutto ha funzionato”.
“Il miglior maestro è la pratica sotto un esercente capace”, diceva Pellegrino Artusi: Gabriella Cottali Devetak riceve il Premio Marietta ad honorem 2010 perché, bresciana di nascita e friulana per amore,ha imparato, con pazienza e umiltà, tutti i segreti della cucina slovena, “spignattando” per 17 anni a fianco della suocera e accogliendo così dalle sue mani il testimone della trattoria di famiglia a San Martino in Carso, zona di frontiera, rimanendo fedele al motto: ‘tradizione vecchia e sapori nuovi’.