Il Premio Artusi 2018 viene assegnato a Josè Graziano da Silva, Direttore generale della Fao (Food and Agriculture Organization). Da oltre 30 anni impegnato sui temi della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale dell’agricoltura, è stato anche l’artefice del programma “Fame Zero” in Brasile, introdotto nel 2003 per garantire il diritto di accesso ai prodotti alimentari di base e sradicare la fame nel paese più grande e popolato del Sud America.
Anche nel 2018, dichiarato anno del cibo italiano, la città di Forlimpopoli propone una riflessione a tutto campo sul rapporto fra uomo e cibo, secondo lo spirito che da sempre anima il Premio Artusi. Due dati a riguardo parlano chiaro per gli anni a venire: la Fao stima che il fabbisogno alimentare previsto per il 2050 richieda un aumento nella produzione agricola del 70%; nel 2050 la terra sarà popolata da 9,1 miliardi di persone, ben il 34% in più rispetto ad oggi, oltre il 50% delle quali concentrate in nove Paesi. Due temi chiave, dunque, per l’umanità.
Il nome di Da Silva è stato scelto dal Comitato scientifico di Casa Artusi. Questa la motivazione del riconoscimento: “Il Premio Artusi 2018 a José Graziano da Silva per l’impegno profuso con grande efficacia e coerenza, sia alla guida della FAO sia nell’ambito del progetto brasiliano “Fame Zero”, per la lotta contro la fame e la malnutrizione. Il riconoscimento artusiano vuole sottolineare il lavoro straordinario svolto a sostegno delle comunità locali fondato sul concetto di cibo sano e biodiversità agricola e alimentare. La salute e la nutrizione richiedono la connessione del concetto di cibo a quello di agricoltura”.
Negli anni passati il Premio Artusi è stato assegnato, per citare gli ultimi vincitori, al Comitato per la Lotta alla fame (Italia – 2007), Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), Don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013), Enzo Bianchi (2014), Alberto Alessi (2015) e Carlo Petrini (2016), Antonio Citterio (2017).
Secondo consuetudine il Premio Artusi viene annunciato in occasione della Festa, ma consegnato in corso d’anno.
Chi è José Graziano da Silva
José Graziano da Silva si è occupato per oltre 30 anni di sicurezza alimentare, sviluppo rurale e agricoltura, in particolare come artefice del programma “Fame Zero” del Brasile, e ora lo continua a fare come Direttore Generale della FAO. Ha guidato la squadra che ha progettato il programma “Fame Zero” e, nel 2003, è stato incaricato dall’allora presidente Luiz Inácio Lula da Silva, di attuare il programma come Ministro Speciale per la Sicurezza Alimentare e Lotta Contro la Fame. È stato a capo dell’Ufficio Regionale della FAO per l’America Latina e i Caraibi dal 2006 al 2011. È stato nominato Direttore Generale della FAO ed è entrato in carica il 1° gennaio 2012. Dopo il suo primo mandato, conclusosi nel 31 luglio 2015, Graziano da Silva è stato rieletto per un secondo mandato di 4 anni (1° agosto 2015 – 31 luglio 2019) avendo ricevuto i voti di 177 paesi durante la 39ª Conferenza della FAO. Al timone della FAO, ha affinato il focus strategico dell’organizzazione, rafforzandone la presenza a livello internazionale.
Sta lavorando per promuovere una migliore cultura sul valore del cibo e creare consenso sulle questioni relative alla sicurezza alimentare. Ha anche incoraggiato una più stretta cooperazione con i partners per lo sviluppo, sostiene la cooperazione Sud-Sud del mondo e ha potenziato la collaborazione con la società civile e il settore privato, comprese le organizzazioni di agricoltori e le cooperative per i piccoli produttori.
José Graziano da Silva ha conseguito una Laurea in Agronomia e un Master in Economia e Sociologia Rurale presso l’Università di San Paolo (USP) e un Dottorato di Ricerca in Scienze Economiche dell’Università Statale di Campinas (UNICAMP).
Ha anche Laurea di post-dottorato in Latin American Studies (University College of London) e Environmental Studies (University of California, Santa Cruz).
Brasiliano e italiano per nazionalità, è sposato con Paola Ligasacchi e ha due figli e quattro nipoti.