«Sono di parere che il conoscere la vita di un uomo, anche dei più comuni come sarei io, quand’esso è vissuto molto, specialmente in tempi burrascosi, possa riuscire di qualche giovamento agli altri e perciò mi sono deciso, benché un po’ tardi, di scrivere la mia».
Questo è l’incipit con cui Artusi, 82enne in buona salute residente in Piazza d’Azeglio a Firenze, decide di consegnare le sue memorie e intimità ad una autobiografia di cui si conosceva l’esistenza, ma che solo ora viene acquisita in Casa Artusi.
La famiglia Santini, in memoria dell’Ingegnere Uberto Santini, uomo di cultura e di origini forlimpopolesi, ha ceduto al Comune di Forlimpopoli per la Biblioteca di Casa Artusi la preziosa autobiografia e molte lettere, fra cui un carteggio notevole con Olindo Guerrini, amico colto di Artusi che lo guida nella cucina ravennate delle anguille, del lesso rifatto e degli avanzi. Un carteggio prezioso che va ad arricchire il fondo documentario conservato a Casa Artusi, con lo scopo di favorirne e promuoverne la conoscenza e gli studi.
La sig.ra Paola Bona Pullè, vedova Santini, in pieno accordo con le figlie Eleonora ed Elisabetta, ha sottoscritto un contratto di cessione gratuita a scopo divulgativo, per l’appunto, dell’autobiografia originale e di una cinquantina di altri documenti che vengono consegnati agli appassionati e agli studiosi tramite il centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina di casa che è nato a Forlimpopoli, in nome di Artusi, nel 2007 e che ha portato Forlimpopoli e la Romagna fuori dei confini nazionali.
Per ringraziare la famiglia Santini del bel gesto, ma anche per offrire un primo assaggio dei documenti, è organizzata in Casa Artusi sabato 15 marzo, alle ore 18, l’interessante iniziativa aperta al pubblico. Saranno presenti, oltre al Sindaco e al Presidente di Casa Artusi, la famiglia Santini, per cui Eleonora porterà il saluto, Cristina Ravaglia, nipote di Uberto (anche lei di origini forlimpopolesi, cittadina onoraria), Direttore Generale presso il Ministero Affari Esteri per gli italiani all’estero e le politiche migratorie, e Alberto Capatti del Comitato Scientifico di Casa Artusi. La giornata è condotta dall’Assessore alla Cultura, Mauro Grandini, e gli interventi saranno impreziositi dalle letture del noto attore e regista teatrale Simone Toni.
Per l’occasione anche il quadro ora affisso in sala Giunta “Tiziano che dipinge Venere”, appartenuto ad Artusi che lo commissionò al Prof. Romagnoli nel 1882 per la casa di Piazza D’Azeglio, viene consegnato a Casa Artusi per l’esposizione e la conservazione nel salotto artusiano della biblioteca gastronomica.
Ad aumentare il tasso di emozioni che inevitabilmente accompagnano un evento così importante ed atteso, è previsto anche il ritorno di Folco Portinari, padre indiscusso di Forlimpopoli Città Artusiana e per questo cittadino onorario.