Il Premio Artusi 2011 va a un “mercante di utopie”. È Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, nella cittadina natale di Pellegrino Artusi, Forlimpopoli, sabato 8 ottobre alle 17,30 a Casa Artusi per ritirare il prestigioso riconoscimento di caratura internazionale. Un premio che è un omaggio che il Comune di Forlimpopoli assegna ogni anno a chi contribuisce, con il pensiero e la sua azione, alla riflessione su cibo e dintorni. E a consegnarlo sarà un altro “visionario”, se così possiamo definirlo: Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, gastronomo, giornalista, scrittore, tra i primi in Italia a mettere al centro della riflessione il cibo. Petrini, infatti, è l’ideatore del Salone del Gusto e di Terra Madre, entrambe a Torino, tra i primi nel nostro paese a proporre un riflessione sociale e culturale del cibo.
Speciale il valore del Premio dell’edizione di quest’anno che coincide con una doppia ricorrenza: il Centenario Artusiano e il 150° dell’Unità d’Italia. “Nell’anno delle due ricorrenze si è cercato – spiegano gli organizzatori – in nome di Pellegrino Artusi, padre del risorgimento gastronomico italiano, un omaggio più strettamente collegato al cibo, ovvero alla diffusione dei prodotti italiani, in sintonia non solo con il bello&buono, ma anche il ‘giusto’. Non discontinuità con i Premi precedenti, ma, in virtù di valori riconosciuti, un impegno concreto, diretto, nella promozione e diffusione della produzione italiana”.
“Usate roba della più fina, chè vi farà ben figurare” esorta Artusi. Una esortazione che ben si sposa con l’impegno di Farinetti, il “mercante” la cui utopia si è fatta realtà, e che al business ha saputo applicare un sistema di valori. Farinetti di recente è stato anche ambasciatore del ‘made in Italy’ gastronomico nel mondo, prendendo parte insieme a Giovanni Soldini dell’iniziativa in barca, ‘7 mosse per l’Italia’, da Genova a New York sulle orma di Cristoforo Colombo. Un modo originale per promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo, attraverso il coinvolgimento di scrittori, imprenditori e intellettuali.
Le motivazioni del Premio.
Impegno concreto e reale per la diffusione del “made in Italy” nel mondo. Impegno, in questa direzione, evidenziato nella motivazione del premio: “Nell’anno dei 2 anniversari (150° della nascita della nazione Italia e della morte di Pellegrino Artusi) il premio va a colui che ha saputo diffondere l’immagine del cibo italiano e quindi della cultura italiana, sapendo unire la serietà della proposta culturale alle esigenze di mercato. Oscar Farinetti, mercante di utopie ha creato, con l’esperienza di Eataly, un riferimento importante anche a sostegno dell’identità italiana nel mondo”.
È ciò che ha fatto con Eataly, il primo supermercato al mondo dedicato interamente ai cibi di alta qualità. Aperto a Torino nel gennaio del 2007, nella fabbrica del vermouth Carpano rimessa a nuovo dopo anni di abbandono (11mila metri quadrati su tre piani), col passare dei mesi e degli anni ha visto crescere l’idea (o l’utopia?) di una proposta che ha saputo andare al di là del solo aspetto commerciale e industriale. Il risultato sono la nascita di altri punti vendita sparsi nel mondo , testimonianza non solo della vitalità del “made in Italy”, ma anche della qualità del progetto.
Classe 1954, Farinetti dal 1972 al 1976 ha frequentato, a Torino, Economia e Commercio, per poi entrare subito nell’impresa di famiglia. Dal 1978 al 2003 è stato prima consigliere, in seguito amministratore delegato e presidente del gruppo di elettrodomestici UniEuro (famoso lo slogan: “l’ottimismo e’ il profumo della vita”). Dal 2002 al luglio 2003 è stato nel board della multinazionale inglese Dixons e, negli stessi anni, ha collaborato ad attività didattiche per l’Istituto Cermes-Bocconi e per l’Università degli Studi di Parma.
Dopo avere inventato Eataly a Torino (gennaio 2007), nel settembre 2008 ha lasciato la poltrona di amministratore delegato per rimanerne presidente. Nel frattempo segue le aperture di altri Eataly: a Milano (ottobre 2007), a Tokyo, 7 punti vendita (il primo a settembre 2008, l’ultimo a settembre 2011), a Bologna (in partnership con librerie.coop; dicembre 2008), a Pinerolo (settembre 2009) ad Asti (dicembre 2009), a New York (agosto 2010), a Monticello d’Alba (ottobre 2010), a Genova (aprile 2011), a Torino in via Lagrange (agosto 2011). Dal luglio 2008 è amministratore delegato dell’azienda vitivinicola Fontanafredda.
I Vincitori del Premio Artusi negli anni passati.
Anno 1997 Ermanno Olmi (Italia) – Juan Mari Arzak (Paesi Baschi, Spagna); 1998 Mons. Ersilio Tonini (Italia) – Gualtiero Marchesi (Italia); 1999 Padri Comboniani della Missione di Agangrial (Sudan del Sud) – Jacques Chibois (Francia); 2000 Miloud Oukily per l’Associazione Parada (Romania) – Alice Waters (USA); 2001 Muhammad Yunus (Bangladesh) – Renato Gualandi (Italia); 2002 Alberto Cairo per Croce Rossa Internazionale in Afghanistan – Eckart Witzigmann (Austria); 2003 Vandana Shiva (India) – Fabio Picchi (Italia); 2004 Riccardo Petrella (Italia) – Unione Ristoranti del Buon Ricordo (Italia); 2005 Eduardo Galeano (Uruguay) – Pietro Leemann (Svizzera); 2006 Julitte Diagne Cisse (Senegal) – Moshe Bassoon (Israele); 2007 Comitato per la Lotta alla fame (Italia) – Gino Angelini (Italia); 2008* Wendell Berry (USA); 2009 Serge Latouche (Francia); 2010 Don Luigi Ciotti (Italia).
(* Dal 2008, a seguito dell’apertura di Casa Artusi, il primo centro dedicato alla cucina domestica, viene attribuito un solo Premio Artusi, per promuovere la cultura del cibo).