Risultati della ricerca per: cappelletti

NATALE

Minestra in brodo. Cappelletti all’uso di Romagna n. 7.
Principii. Crostini di fegatini di pollo n. 110.
Lesso. Cappone, con uno Sformato di riso verde n. 245.
Rifreddo. Pasticcio di lepre n. 372.
Arrosto. Gallina di Faraone n. 546, e uccelli.
Dolci. Panforte di Siena. – Pane certosino di Bologna. – Gelato di mandorle tostate n. 759.

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562. KRAPFEN II

Fatti nel seguente modo riescono più gentili di quelli del n. 182, specialmente se devono servire come piatto dolce, e prenderanno la figura di palle lisce senza alcuna impressione sopra.

  • Farina d’Ungheria, grammi 200.
  • Burro, grammi 50.
  • Lievito di birra, grammi 20.
  • Latte o panna meno di un decilitro, onde il composto riesca sodettino.
  • Rossi d’uovo, n. 3.
  • Zucchero, un cucchiaino.
  • Sale, una buona presa.

Mettete in una tazza il lievito con una cucchiaiata della farina e, stemperandolo con un poco del detto latte tiepido, ponetelo a lievitare vicino al fuoco. Poi in una catinella versate il burro, sciolto d’inverno a bagnomaria, e lavoratelo con un mestolo, gettandovi i rossi d’uovo uno alla volta, indi versate il resto della farina, il lievito quando sarà cresciuto del doppio, il latte a poco per volta, il sale e lo zucchero, lavorando il composto con una mano fino a che non si distacchi dalla catinella. Fatto ciò stacciatevi sopra un sottil velo di farina comune e mettetelo a lievitare in luogo tiepido entro al suo vaso e quando il composto sarà cresciuto versatelo sulla spianatoia sopra a un velo di farina e leggermente col matterello assottigliatelo alla grossezza di mezzo dito; indi, servendovi dello stampo della ricetta n. 7, tagliatelo in 24 dischi sulla metà dei quali porrete, quanto una piccola noce, conserva di frutta o crema pasticcera. Bagnate questi dischi all’ingiro con un dito intinto nel latte per coprirli e appiccicarli coi 12 rimasti vuoti; lievitateli e friggeteli in molto unto, olio o strutto che sia, spolverizzateli di zucchero a velo quando non saranno più a bollore e serviteli. Se trattasi di doppia dose, grammi 30 di lievito potranno bastare.

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634. PASTINE PEL THE

Mistress Wood, un’amabile signora inglese, avendomi offerto un the con pastine fatte con le sue proprie mani, ebbe la cortesia, rara nei cuochi pretenzionosi, di darmi la ricetta che vi descrivo, dopo averla messa alla prova.

  • Farina d’Ungheria o finissima, grammi 440.
  • Farina di patate, grammi 160.
  • Zucchero a velo, grammi 160
  • Burro, grammi 160.
  • Due chiare d’uovo.
  • Latte tiepido, quanto basta.

Formate un monticello sulla spianatoia con le due farine e lo zucchero mescolati insieme. Fategli una buca in mezzo, collocateci le chiare e il burro a pezzetti e, colla lama di un coltello prima e con le mani dopo, servendovi del latte, intridetelo e lavoratelo mezz’ora circa per ottenere un pastone piuttosto tenero. Tiratelo col matterello in una sfoglia della grossezza di uno scudo, tagliatela a dischi rotondi, come quello del n. 7, bucherellateli con le punte di una forchetta e cuoceteli al forno o al forno da campagna in una teglia unta col burro. Con sola mezza dose della ricetta se ne ottengono assai.

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99. RAVIOLI ALLA GENOVESE

Questi, veramente, non si dovrebbero chiamar ravioli, perché i veri ravioli non si fanno di carne e non si involgono nella sfoglia.

  • Mezzo petto di cappone o di pollastra.
  • Un cervello d’agnello con alcune animelle
  • Un fegatino di pollo.

Mettete queste cose al fuoco con un pezzetto di burro e quando cominciano a prender colore tiratele a cottura col sugo di carne. Levatele asciutte e tritatele finissime colla lunetta insieme con una fettina di prosciutto grasso e magro; poi aggiungete pochi spinaci lessati e passati, parmigiano grattato, noce moscata e due rossi d’uovo. Mescolate, e chiudeteli come i cappelletti all’uso di Romagna n. 7, o in modo più semplice; con questa dose ne farete sessanta circa.

Cuoceteli nel brodo per minestra, o asciutti con cacio e burro, oppure col sugo.

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55. TORTELLI

  • Ricotta o raviggiuolo, oppure l’una e l’altro uniti, grammi 200.
  • Parmigiano, grammi 40.
  • Uova intere n.1 e un rosso.
  • Odore di noce moscata e di spezie.
  • Un pizzico di sale.
  • Un po’ di prezzemolo tritato.

Si chiudono in una sfoglia fatta come quella dei cappelletti e tagliata con un disco rotondo alquanto più grande. Io mi servo del disco n. 195. Si possono lasciare colla prima piegatura a mezza luna, ma è da preferirsi la forma dei cappelletti. Si cuociono nell’acqua salata a sufficienza, si levano asciutti e si condiscono a cacio e burro.

Con questa dose ne otterrete 24 o 25 e possono bastare, essendo grandi, per tre persone.

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22. MINESTRA A BASE DI RICOTTA

Prendete il composto dei cappelletti n. 7, ma invece di chiuderlo nella sfoglia gettatelo a cucchiaini nel brodo quando bolle, e appena assodato versatelo nella zuppiera e servitelo.

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8. TORTELLINI ALL’ITALIANA (AGNELLOTTI)

  • Braciuole di maiale nella lombata, circa grammi 300.
  • Un cervello di agnello o mezzo di bestia più grossa.
  • Midollo di bue, grammi 50.
  • Parmigiano grattato, grammi 50.
  • Rossi d’uovo n. 3 e, al bisogno, aggiungete una chiara.
  • Odore di noce moscata.

Disossate e digrassate le braciuole di maiale, e poi tiratele a cottura in una cazzaruola con burro, sale e una presina di pepe. In mancanza del maiale può servire il magro del petto di tacchino nella proporzione di grammi 200, cotto nella stessa maniera. Pestate o tritate finissima la carne con la lunetta; poi unite alla medesima il cervello lessato e spellato, il midollo crudo e tutti gli altri ingredienti, mescolandoli bene insieme. Quindi i tortellini si chiudono in una sfoglia come i cappelletti e si ripiegano nella stessa guisa, se non che questi si fanno assai più piccoli. Ecco, per norma, il loro disco.

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La Festa 2009

Boom di presenze per la 13° edizione

Con l’edizione 2009, La Festa Artusiana si conferma a pieno titolo nell’Olimpo degli appuntamenti estivi più amati dell’estate romagnola.

Svoltasi dal 20 al 28 giugno, la tredicesima edizione ha registrato circa 150.000 persone che hanno preso d’assalto Forlimpopoli nei 9 giorni di Festa, con punte di 17.000 presenze nelle serate di bel tempo; oltre 50 spettacoli sono stati messi in scena nei vicoli del centro, dalla musica popolare alla classica, dal rock al jazz al liscio, dalla danza al teatro fino alle arti di strada; circa 30.000 pasti sono stati serviti negli oltre 2.000 posti a sedere allestiti nei 50 punti di ristorazione in totale, tra quelli aperti in occasione della Festa e i ristoranti della città, oltre alle innumerevoli degustazioni di prodotti tipici in Piazza Artusi; una trentina sono stati gli incontri e convegni dedicati alla cultura del cibo e dintorni in totale, sommando quelli in programma a casa Casa Artusi e quelli in Piazzetta Berta e Rita.

Il Premio Artusi 2009 a Serge Latouche

Il Premio Artusi 2009  è stato assegnato al Prof. Serge Latouche “per  la forza e l’attualità  della riflessione e la coerenza di vita nel rispetto dello slogan “vivere con meno è facile, persino divertente”.
Serge Latouche, economista e sociologo francese, nato nel 1940 a Vannes, già professore di Scienze economiche all’Università di Parigi e all’Institut d’études du devoloppement économique et social (IEDS) di Parigi, è forse il più conosciuto sostenitore della “Decrescita”: “Decrescita non è crescita negativa, sarebbe più esatto parlare di a-crescita, così come si parla di ateismo, si tratta proprio dell’abbandono d’una fede, di una religione, quella dell’economia senza regole, del progresso e dello sviluppo sfrenato”.

Premi Marietta ad Honorem

Assegnati anche i Premi Marietta ad honorem a Tullio Gregory, filosofo e gourmet, e Alba e Desolina Milandri, che gestiscono da più di 40 anni la trattoria Passatore di Selbagnone

Tullio Gregory è acclamato studioso di storia della filosofia, illustre accademico, autore di una vastissima produzione saggistica. Ma anche straordinario esperto di gastronomia, con una decisa predilezione per la cucina tradizionale, quella che nasce in stretto rapporto con il territorio e la stagionalità e che recupera i saperi e le tecniche del passato.
Convinto che la soddisfazione dei commensali passi attraverso il rispetto dei prodotti, la presentazione dei piatti, l’abbondanza delle vivande, Tullio Gregory suggerisce che la felicità si possa incontrare anche a tavola “per riscoprire il piacere, la bellezza e il gusto del cibo”.

Alba e Desolina Milandri. Fedeli interpreti della migliore tradizione romagnola, le sorelle Milandri da oltre 40 anni propongono nella loro Trattoria i piatti della cucina casalinga, quelli che ha insegnato loro mamma Amedea, vera maestra ai fornelli e, soprattutto, con il matterello. E così nei loro menù continuano a comparire le tagliatelle rigorosamente tirate a mano, i tortelli e i cappelletti con i classici ripieni, gli arrosti cotti con pazienza per lunghe ore. Con la scomparsa nel 1980 di Rinaldo, marito di Alba e fondatore del ristorante, le due sorelle sono state costrette ad occuparsi non solo della cucina, ma dell’intera gestione del locale, compito che hanno affrontato rimboccandosi le maniche e dando prova di essere le degne eredi delle ‘arzdore’ del passato. FC).

Nell’ambito della Festa Artusiana 2009 è stato consegnato anche il Premio della Regione Emilia – Romagna al cuoco Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena, 13° nella graduatoria mondiale della prestigiosa ‘The S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurants’ 2009.

E’ la prima volta che un cuoco della Regione Emilia-Romagna raggiunge un traguardo così ambizioso.

Il Premio Marietta 2009 ha il sapore del Sud

E’ Maria Vincenza Oliva, dirigente scolastico in pensione proveniente da Taranto, la vincitrice del Premio Marietta, concorso nazionale riservato ai cuochi dilettanti. Maria Vincenza Oliva ha conquistato il prestigioso premio con “I cavatelli ai frutti di mare”.

Casa Artusi, cuore della Festa Artusiana 2009

Casa Artusi, il fulcro della Festa, ha ospitato gli eventi istituzionali più rilevanti (dalla premiazione dello chef Massimo Bottura al collegamento telefonico con Serge Latouche, Premio Artusi 2009, dalla sertata dedicata ai Premi Marietta ad honorem, vivacizzata dalla simpatia delle sorelle Milandri e dal contributo del filosofo Tullio Gregory, fino al convegno “Artusi, le tecnologie, il design”), registrando in totale un migliaio di presenze: tra queste, oltre un centinaio di persone hanno preso parte agli eventi organizzati all’interno della Scuola di cucina di Casa Artusi.

Grande successo anche per le mostre allestite in occasione della Festa: gli acquerelli, i disegni e le chine del pittore Pierluigi Baldelli, il 5° episodio delle “Storie di menù”, dedicate quest’anno a “Pentole&Pollame”, la mostra “Viaggio con le bambole”, con gli arazzi stampati a mano dalla Bottega Pascucci di Gambettola sui disegni di Tonino Guerra.

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2011

Artusi 100
Il secolo artusiano

Convegno di studi

Firenze – Forlimpopoli
30 marzo – 2 aprile 2011

> Mercoledì 30 marzo 2011
Firenze, Palazzo Vecchio – Salone dei Cinquecento

ore 16.30
ARTUSI NEL SUO TEMPO

Saluti delle Autorità
Presiede Gian Luigi Beccaria – Università di Torino

Interventi:

Gian Luigi Beccaria – Università di Torino
Varietà e unità nella lingua di Artusi

Massimo Montanari – Università di Bologna
Le ragioni di un successo

Alberto Capatti – Università di Scienze Gastronomiche
Il ventennio artusian. Cucina e morale spicciola

Donatella Lippi – Università di Firenze
Medicina e Gastrosofia nell’opera di Pellegrino Artusi

ore 19.15
RACCONTARE DEGUSTANDO: L’ARTUSI È SERVITO

Presentazione di Paolo Petroni; degustazione di ricette artusiane a cura di Luisanna Messeri.

> Giovedì 31 marzo

ore 9.30
Firenze, Accademia della Crusca – Villa Medicea di Castello – Sala delle Conferenze
ARTUSI: LA CUCINA DELLA LINGUA

Saluti delle Autorità
Presiede Nicoletta Maraschio – Presidente dell’Accademia della Crusca

Interventi:

Anna Colia – Università per Stranieri di Siena
Fra francese e italiano: la lingua dell’Apicio moderno
di Francesco Leonardi

Giovanna Frosini – Università per Stranieri di Siena
Parole in casa. I domestici scrittori di Pellegrino Artusi

Giuseppe Polimeni – Università di Pavia
I sinonimi in cucina: nomi di piatti e di elementi nelle ricette di Pellegrino Artusi

Ugo Vignuzzi – Patrizia Bertini Malgarini – Università di Roma “La Sapienza” – Università LUMSA, Roma
«La cucina è una bricconcella»: il modello artusiano e la gastronomia italiana fra anolini, agnolotti, cappelletti, tortellini

Lorenzo Coveri – Università di Genova
Artusi e dintorni. Assaggi di lingua nelle cuciniere regionali dopo l’Unità: il caso ligure


Elisabetta Benucci
– Accademia della Crusca
Pellegrino Artusi autore della Vita di Ugo Foscolo

ore 16.00
Firenze – Biblioteca Nazionale Centrale
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA: Pellegrino Artusi: il tempo e le opere
Interventi di Maria Letizia Sebastiani, Lucia De Servio, Giordano Conti, Giovanna Frosini, Elisabetta Benucci, Sergio Marchini, Gianna Salvatori

> venerdì 1 aprile

ore 15.30
Forlimpopoli, Piazza Garibaldi
GLI ISTITUTI ALBERGHIERI, I MAÎTRES E L’ARTUSI – Degustazione di ricette artusiane alla lampada, a cura degli Istituti Alberghieri di Forlimpopoli, Cervia e Castel San Pietro Terme e dell’Associazione dei Maîtres d’Hotel

ore 16.30
Forlimpopoli, Casa Artusi
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA Pellegrino Artusi, la cucina domestica e i ricettari di casa
Interventi di Paolo Zoffoli, Giordano Conti, Alberto Capatti

ore 17.00
Forlimpopoli, Casa Artusi
LABORATORIO ARTUSI

Saluti delle Autorità
Presiede Alberto Capatti – Comitato Scientifico di Casa Artusi

Interventi:

Lucia Rodler – Libera Università di Lingue e Comunicazione Milano
Artusi, Mantegazza e la retorica

Marianna Franchi – Università di Pisa
«Cuoco, bizzarro, caro signore»: Artusi secondo Panzini

Piero Meldini – Studioso di tradizioni gastronomiche e scrittore
Pellegrino Artusi e Olindo Guerrini

Giuseppe Bonura – Università per Stranieri di Siena
Pellegrino Artusi e l’editore Barbèra. Un commento autografo a un’edizione barberiana

Bruno Capaci – Università di Bologna
Da Artusi a Ratatouille. Il ricettario eloquente

ore 21.00
Forlimpopoli, Teatro Giuseppe Verdi

PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTARIO
Pellegrino Artusi. L’unità d’Italia in cucina 2011,
regia di Mauro Bartoli. Musiche originali della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli

PELLEGRINO ARTUSI: «L’ITALIA È SERVITA»
Commedia in un atto con musica dal vivo e uso di cucina
Interpreti: Denio Derni, Fabrizio Sirotti, Giuditta Del Chierico

> sabato 2 aprile
Forlimpopoli, Casa Artusi

ore 10.00
ARTUSI NELLA STORIA DELL’ITALIA UNITA

Saluti delle autorità
Presiede Massimo Montanari – Presidente del Comitato Scientifico di Casa Artusi

Interventi:

Dino Mengozzi – Università di Urbino
Pellegrino Artusi: la famiglia borghese, i briganti e la famiglia ideale

Ilaria Porciani – Università di Bologna
Sulla Firenze di Artusi


Mauro Moretti
– Università per Stranieri di Siena)
Su Artusi e la vita culturale fiorentina del suo tempo

Cecilia Robustelli – Università di Modena e Reggio Emilia
La costruzione della lingua unitaria

Angelo Varni – Università di Bologna
Cento e centocinquanta: le «cifre tonde» di Artusi e dell’Italia

Clicca qui per scaricare il Pdf completo con tutte le relazioni del convegno.

clicca qui per scaricare il programma

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Presentazione del libro ‘Artusi e la sua Romagna’

Venerdì 25 gennaio 2013 alle ore 20,15 riprende “Menu Italia” in una data significativa per la comunità forlimpopolese e per la vita di Artusi: proprio a causa di quell’infausta notte del 25 gennaio 1851, quando il famigerato brigante Stefano Pelloni sconvolse l’ordine della  cittadina, l’Artusi si allontanò dalla città natale e scelse l’esilio volontario a Firenze.
La rassegna, organizzata dal Comune di Forlimpopoli
e Casa Artusi, fa parte del circuito di incontri AutorJtinera, promosso dalla Provincia di Forlì-Cesena e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna.
Nel corso della serata sarà presentati il volume ‘Pellegrino Artusi e la sua Romagna, note d’archivio’, curato da Luciana Cacciaguerra, Piero Camporesi e Laila Tentoni. Tanti i quesiti a cui risponde il volume. Perché il grande gastronomo nonché eccellente divulgatore e costruttore della nascente lingua italiana, pure lui «ghibellin fuggiasco», si sente così forlimpopolese, da lasciare il suo patrimonio, pressoché intero, alla città da cui era scappato sbattendo la porta?
Perché il Sindaco Raffaello Righi, colpevole,  assieme alla fedele Marietta, di aver voluto essere onesto e rigido esecutore della volontà del defunto, fu oggetto di tenebrosa ostilità che rese assai complesse le vicende testamentarie?
Dove sono i preziosi “rami” della casa di Artusi, che vennero lasciati per volontà testamentaria al cuoco forlimpopolese Francesco Ruffilli, abile coadiutore in cucina?
Se c’è una risposta possibile, va ricercata nel rapporto fra Artusi e la sua Romagna, la cui ricostruzione, su base documentaria, costituisce l’obiettivo primario di questa pubblicazione. Gli autori, infatti, mettendo insieme le rispettive competenze e passioni, hanno concluso una ricerca meticolosa fra carte, atti e documenti, per mettere in luce, con una narrazione rigorosa e gradevole, tutto l’inedito sulla vita di Artusi, dei fedeli domestici e di tutti gli amici romagnoli.
Il libro, solo  in occasione della sua presentazione, verrà donato ai presenti.

Gli autori:
Luciana Cacciaguerra
, bibliotecaria dell’Istituto  di istruzione Superiore ha descritto gli interessi, i gusti e le amicizie di Artusi, ricostruendo la Biblioteca d’Artusi.
Piero Camporesi: ricercatore forlimpopolese, da anni contribuisce alla cura di Documenti e studi, la rivista del Museo Civico Archeologico Tobia Aldini
Laila Tentoni: protagonista nella costruzione di Forlimpopoli Città Artusiana e Vice Presidente di Casa Artusi

La cena
Dopo l’incontro, chi vuole può partecipare alla cena (a pagamento) che il cuoco-patron del ristorante di Casa Artusi, Andrea Banfi, preparerà ispirandosi al libro. Questo il menù rigorosamente romagnolo e artusiano di venerdì 25 gennaio:
Minestra del benvenuto
Cappelletti all’uso di Romagna, ricetta n. 7
Coniglio fritto ( ricetta n. 249) con patate al forno e spinaci di magro ( ricetta n. 444)
Zuppa inglese
Vino in abbinamento:
Romagna Sangiovese doc
Romagna Albana docg
Cena: 25 euro
Prenotazioni
: info@casartusi.it 0543.743138 – 349.8401818

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