All’Archiginnasio di Bologna (Sala Stabat Mater), mercoledì 24 agosto alle 21, Laila Tentoni (Vicepresidente Casa Artusi) racconta il grande gastronomo forlimpopolese e il suo rapporto con questa città. La data del 24 agosto non è scelta a caso: in occasione di San Bartolomeo, infatti, era tradizione negli scorsi secoli celebrare a Bologna la Festa della porchetta, apice spettacolare di una fiera che aveva inizio a Ferragosto. Una festa che ha contribuito a consolidare il mito di Bologna la grassa, come documentano alcuni componimenti del cantastorie Giulio Cesare Croce.
Se Bologna continua ad essere rinomata per la sua gastronomia è merito anche di Pellegrino Artusi, che ne La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene, il suo fortunato ricettario, la loda in modo speciale; basti citare l’incipit della ricetta dei tortellini alla bolognese: “quando sentite parlare della cucina bolognese fate una riverenza, che se la merita”.
L’occasione del centenario della morte di Pellegrino Artusi e del 150° dell’Unità d’Italia è propizia per illustrare il contributo artusiano alla costruzione di un linguaggio nazionale della gastronomia. Laila Tentoni – vice presidente di Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana che ha sede a Forlimpopoli – descriverà, oltre alle numerose iniziative promosse quest’anno attorno al cibo come elemento identitario, le ragioni per le quali Artusi è considerato l’autore del risorgimento gastronomico nazionale. Interverrà inoltre Rosaria Campioni, Responsabile della Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna.