Si è svolta sabato 26 settembre in Casa Artusi la cerimonia di consegna del Premio Artusi 2015, assegnato ad Alberto Alessi nell’ambito della XIX Festa Artusiana.
La cerimonia si è svolta alla presenza di: Mauro Grandini, Sindaco di Forlimpopoli; Adriano Bonetti, Assessore di Forlimpopoli; Paolo Zoffoli, Consigliere Regionale; Costanza Zannoni, Consigliere della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli; Alberto Capatti, Aldo Colonetti, Francesco Meda, Giordano Conti, Presidente Casa Artusi; Laila Tentoni, Vice Presidente Casa Artusi; Mario Riciputi, Consigliere Casa Artusi, Carla Brigliadori, Scuola di cucina Casa Artusi.
Se è vero che il ‘made in Italy’ in tutto il mondo ci è invidiato per cibo-moda-design, Alberto Alessi ne è l’emblema per eccellenza. Egli infatti li rappresenta tutti e tre: il cibo, per avere nobilitato semplici utensili da cucina in oggetti cult da collezione; moda, perché ancora oggi fanno tendenza nel mondo; design, per avere trovato una sintesi tra creatività e uso quotidiano. Nell’anno dell’Expo il Premio Artusi non poteva che essere assegnato al rivoluzionario del design industriale, autentico ambasciatore del ‘made in Italy’ nel mondo. A scegliere il suo nome il Comitato scientifico di Casa Artusi, che ogni anno assegna questo prestigioso riconoscimento a coloro che si distinguono per l’originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra l’uomo e il cibo.
Questa la motivazione del riconoscimento: “Il Premio Artusi 2015 ad Alberto ed alla sua storia famigliare e industriale che hanno guidato il design italiano legato alla cucina. Rinnovando il lavoro artigianale e tradizionale dell’azienda, senza mai rinunciare alla propria singolarità e alla cultura del ‘cibo’, Alberto Alessi ha compiuto un lavoro originale e fortemente innovativo che rappresenta una delle più belle esperienze del Made in Italy nel mondo”.
Per toccare con mano cosa sia Alessi basta volgere lo sguardo alla mostra che racconta la sua storia, a Casa Artusi per la prima volta in Emilia Romagna: “Alessi, storie di design”. Lì si trova l’idea creativa trasmessa a oggetti di uso quotidiano, come uno spremiagrumi (Phillipe Stark), un bollitore (Michael Graves), una caffettiera espresso (‘La Cupola’ di Aldo Rossi), giusto per citarne tre. Semplici utensili da cucina, capaci di trasmettere qualcosa di più del loro utilizzo. E proprio qui sta l’essenza della rivoluzione di Alessi: la praticità degli oggetti non esaurisce il legame tra persone e cose.
Per capire come si sia arrivati a ciò basterebbe leggere il percorso della sua vita, iniziato nel 1946, figlio maggiore di Carlo, primo della terza generazione degli Alessi dell’omonima azienda. Dopo la laurea in legge all’Università Cattolica di Milano, Alberto entra in azienda occupandosi della parte commerciale, dei nuovi prodotti e della comunicazione. Attualmente è Presidente di Alessi s.p.a. e responsabile per il design management, il marketing strategico e la comunicazione.
La storia di Alberto Alessi in azienda inizia negli anni ’70 con una visione del design tanto semplice quanto rivoluzionaria: la funzionalità non esaurisce il legame tra persone e oggetti.
Quell’humus originale cresce, si sviluppa, si confronta con personalità dello spessore di Franco Sargiani, Ettore Sottsass, Richard Sapper, Achille Castiglioni, Alessandro Mendini, Aldo Rossi, Michael Graves, Philippe Starck, e portano a trasformare l’azienda nella Fabbrica del design immaginata da Alberto.
Alberto è autore di diverse pubblicazioni, “La Cintura di Orione. Storia, tecnica e uso dei recipienti da cottura in metallo per la Grande Cucina”, Longanesi, Milano, 1987, “Not in production/Next to production”, Alessi, Crusinallo, 1988 e “La Fabbrica dei Sogni”, Electa, Milano, 1998.
Nel 2011 per la IV edizione del Triennale Design Museum di Milano è stato curatore scientifico della mostra “Le fabbriche dei sogni. Uomini, idee, imprese e paradossi delle fabbriche del design italiano”.
Tra i riconoscimenti ricevuti, è Membro dell’Academic Board dell’U.I.A.H. di Helsinki e dell’Honorary Committee del Design Museum di Londra. Senior Fellow del Royal College of Art di Londra, 1993. Laurea honoris causa della UIAH (University of Industrial Arts di Helsinki), 1993. Honorary Professor alla Hochschule der Bildenden Künste, Saarbrucken, 1994. Doctor of Fine Arts alla Miami University di Oxford, Ohio, 1995. Design Award for Lifetime Achievement al Brooklyn Museum of Art di New York, 1998. Honorary Degree of Doctor of the University alla UCE di Birmingham, 2001. Master all’Atelier de Formation en Haute Patisserie all’Ecole Ferrandi, Parigi, 2008. Honorary Doctorate of Arts alla University of Lincoln, 2010.
Collabora a riviste e pubblicazioni internazionali con scritti sul tema del design e occasionalmente è visiting professor in alcune scuole di design.
All’attività di design management affianca oggi, sotto l’etichetta “La Signora Eugenia e il passero solitario”, la produzione di vini di alta qualità secondo i criteri del metodo biodinamico.