Premio Artusi 2011 a Oscar Farinetti
Nell’anno delle due ricorrenze (150 unità d’Italia e Centenario artusiano), si è cercato, in nome di Pellegrino Artusi, padre del risorgimento gastronomico italiano, un omaggio più strettamente collegato al cibo, ovvero alla diffusione dei prodotti italiani, in sintonia non solo con il bello&buono, ma anche il “giusto”. Non discontinuità con i Premi precedenti, ma, in virtù di valori riconosciuti, un impegno concreto, diretto, nella promozione e diffusione della produzione italiana.
“Usate roba della più fina, chè vi farà ben figurare” esorta Artusi e, di fronte al cibo più “falsificato al mondo” , ecco “Un mercante di utopie”.
Solo che nel caso del personaggio in questione l’utopia si è fatta realtà, e al business ha saputo applicare un sistema di valori. È Oscar Farinetti, vincitore del Premio Artusi 2011, assegnato ogni anno dal Comune di Forlimpopoli (FC), città natale di Pellegrino Artusi, a chi contribuisce con il pensiero e la sua azione alla riflessione su cibo e dintorni.
Impegno concreto e reale per la diffusione del “made in Italy” nel mondoImpegno, in questa direzione, evidenziato nella motivazione del premio: “Nell’anno dei 2 anniversari (150° della nascita della nazione Italia e della morte di Pellegrino Artusi) il premio va a colui che ha saputo diffondere l’immagine del cibo italiano e quindi della cultura italiana, sapendo unire la serietà della proposta culturale alle esigenze di mercato. Oscar Farinetti, mercante di utopie ha creato, con l’esperienza di Eataly, un riferimento importante anche a sostegno dell’identità italiana nel mondo”.
È ciò che ha fatto con Eataly, il primo supermercato al mondo dedicato interamente ai cibi di alta qualità. Aperto a Torino nel gennaio del 2007, nella fabbrica del vermouth Carpano rimessa a nuovo dopo anni di abbandono (11mila metri quadrati su tre piani), col passare dei mesi e degli anni ha visto crescere l’idea (o l’utopia?) di una proposta che ha saputo andare al di là del solo aspetto commerciale e industriale. Il risultato sono la nascita di altri punti vendita sparsi nel mondo , testimonianza non solo della vitalità del “made in Italy”, ma anche della qualità del progetto.
Classe 1954, Farinetti dal 1972 al 1976 ha frequentato, a Torino, Economia e Commercio, per poi entrare subito nell’impresa di famiglia. Dal 1978 al 2003 è stato prima consigliere, in seguito amministratore delegato e presidente del gruppo di elettrodomestici UniEuro (famoso lo slogan: “l’ottimismo e’ il profumo della vita”). Dal 2002 al luglio 2003 è stato nel board della multinazionale inglese Dixons e, negli stessi anni, ha collaborato ad attività didattiche per l’Istituto Cermes-Bocconi e per l’Università degli Studi di Parma.
Dopo avere inventato Eataly a Torino (gennaio 2007), nel settembre 2008 ha lasciato la poltrona di amministratore delegato per rimanerne presidente. Nel frattempo segue le aperture di altri Eataly: a Milano (ottobre 2007), a Tokyo, 4 punti vendita (il primo a settembre 2008, l’ultimo a settembre 2010), a Bologna (in partnership con librerie.coop; dicembre 2008), a Pinerolo (settembre 2009) ad Asti (dicembre 2009), a New York (agosto 2010), e a Monticello d’Alba (ottobre 2010). Dal luglio 2008 è amministratore delegato dell’azienda vitivinicola Fontanafredda.
Il Premio Artusi è stato consegnato sabato 8 ottobre 2011 a Casa Artusi.